Come importare/esportare un auto
Meta-description: Di seguito tutte le notizie sulle procedure da seguire per importare in Italia o per esportare all’estero una vettura. A chi rivolgersi per importare o esportare un veicolo? Qual è l’iter da seguire in entrambi i casi? Quali i costi da sostenere?
Riassunto: In molti casi può capitare, per svariati motivi, di dover importare in Italia un veicolo acquistato all’estero o, al contrario, di dovere esportare la propria vettura in un altro paese. In entrambe queste ipotesi, la legge prescrive un iter ben preciso da seguire sia per trasferire in Italia un veicolo acquistato all’estero, sia per importare nel nostro paese un’auto acquistata all’estero.
Esiste una normativa generale che riguarda sia l'importazione che l'esportazione sebbene, nell'ambito di entrambe le tipologie di procedure, siano previste delle piccole variazioni. Ad esempio se si intende esportare la propria auto in un pese UE o in un paese extra-UE, le procedure saranno leggermente diverse.
Contenuto: Partiamo dall’ipotesi in cui si voglia importare in Italia una vettura acquistata all’estero, vettura che può essere sia nuova che usata. Come prima cosa è necessario immatricolare l’auto all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile (UMC) e poi procedere alla sua iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
In linea di massima l’importazione di un veicolo in Italia viene effettuata dai concessionari/importatori del cosiddetto “mercato parallelo”; sono quindi questi che si occupano di tutti gli adempimenti necessari per trasferire il veicolo nel nostro paese. Esiste però anche la possibilità di occuparsi personalmente del trasferimento della propria vettura. In questo caso il proprietario deve in primo luogo rivolgersi all’UMC per verificare l’idoneità della documentazione tecnica del veicolo e la regolarità degli adempimenti fiscali.
In seguito alle verifiche, il veicolo può essere iscritto al PRA; nell’ipotesi in cui il veicolo importato proviene da un paese UE, allora l’iscrizione al PRA può avvenire tramite lo STA, ovvero lo Sportello Telematico dell’Automobilista. Nel caso in cui non sia possibile rivolgersi allo STA, si deve prima immatricolare il veicolo presso l’UMC e, entro 60 giorni dal rilascio della carta di circolazione, iscrivere il veicolo al PRA.
Se l’auto è nuova allo STA di deve presentare la seguente documentazione:
- Fotocopia documento di identità dell’acquirente
- Dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente, nel caso in cui la residenza non sia riportata sui documenti
- Modello NP2B per l’iscrizione al PRA
- Istanza dell’acquirente o atto di vendita
- Domanda compilata su modulo TT2119 e firmato dall’acquirente
Se l’auto è usata la documentazione da presentare è la seguente:
- Fotocopia di un documento di identità dell’acquirente
- Modello NP2B per l’iscrizione al PRA
- Istanza dell’acquirente o atto di vendita
- Carta di circolazione estera o fotocopia della stessa
- Domanda compilata su modello TT2119 firmato dall’acquirente
Si ricorda che nell’ipotesi in cui i veicoli usati provengono dalla Germania e siano stati immatricolati in questo paese fino al 31/5/2004 allora è richiesto di consegnare l’originale del documento di proprietà.
Nel caso in cui si desideriate esportare definitivamente un veicolo all’estero, allora è necessario richiedere al PRA la “Cessazione della circolazione per esportazione”.
In seguito alla richiesta, il PRA provvede poi a rilasciare il Certificato di Radiazione.
E’ necessario presentare la richiesta di radiazione al PRA prima che il veicolo sia trasferito o immatricolato all’estero, o in un momento successivo, vale a dire quando l’auto è già stata trasferita e immatricolata all’estero, ricevendo così nuove targhe. Nel momento del rilascio del Certificato di Radiazione viene anche a cessare l’obbligo di pagamento della tassa automobilistica.
Nell’ipotesi in cui il veicolo che si intende esportare è soggetto a un provvedimento di fermo amministrativo, è necessario far cancellare prima il fermo, pagando ovviamente le somme dovute, e poi richiedere la Cessazione della circolazione per esportazione.
La richiesta di esportazione di un veicolo all’estero può essere inoltrata dall’intestatario dell’auto, dall’erede o dal proprietario che non risulta però intestatario al PRA. La richiesta deve essere presentata presso lo STA o il Consolato d’Italia della nazione in cui si intende esportare il veicolo. Nel caso in cui si decide di ricorrere al Consolato, allora il Certificato di Radiazione deve essere inviato per posta prioritaria all’indirizzo estero del proprietario del veicolo o in alternativa all’autorità consolare.
Per quanto concerne le modalità di presentazione della richiesta di esportazione questa varia a seconda del paese (UE o extra-UE) ove si intende esportare il veicolo e dal fatto che la richiesta venga presentata prima o dopo l’esportazione “fisica” del veicolo all’estero.