Bollo e superbollo auto: cosa cambia davvero dal 2026

Scopri cosa cambia per bollo e superbollo auto dal 2026: nuove regole, scadenze e stretta fiscale per auto potenti.
In questo articolo

Dal 1° gennaio 2026 scatteranno le nuove regole su bollo e superbollo auto. Il Governo ha ufficialmente avviato la riforma delle tasse automobilistiche, ma chi sperava nell’abolizione del superbollo dovrà ricredersi. Nessuna rivoluzione, ma un insieme di modifiche che cambieranno le abitudini di pagamento di milioni di automobilisti italiani, soprattutto in fase di nuova immatricolazione.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia e cosa resta.

Il superbollo resta (con un’importante stretta)

Nonostante gli annunci degli anni passati, il superbollo non viene cancellato. Introdotto nel 2011 come tassa aggiuntiva per le auto con potenza superiore a 185 kW (pari a 252 CV), continuerà a pesare sui proprietari di auto di grossa cilindrata.

Come si calcola?

 Si pagano 20 euro per ogni kW oltre la soglia. L’importo si riduce con il tempo:

  • -40% dopo 5 anni
  • -70% dopo 10 anni
  • -85% dopo 15 anni
  • Esenzione totale dopo 20 anni

Esempio: un’auto da 200 kW paga 15 × 20 = 300 euro di superbollo all’anno, oltre al bollo normale.

La vera novità è che dal 2026 le esenzioni regionali non avranno più effetto sul superbollo. Oggi alcune Regioni prevedono agevolazioni o esenzioni per auto elettriche o ibride, estendendole anche al superbollo. Non sarà più possibile: il superbollo resta una tassa statale (a differenza del bollo, che va versato alla propria Regione o Provincia Autonoma), e non sarà più aggirabile tramite esenzioni locali.

Il bollo cambia (ma solo per le auto nuove)

Le regole attuali restano valide per le auto già immatricolate, ma dal 2026, le nuove immatricolazioni seguiranno un nuovo calendario fiscale, con l’obiettivo di semplificare e rendere più omogenea la gestione del tributo.

Ecco cosa succede con le nuove immatricolazioni a partire dal 1° gennaio 2026:

  1. Pagamento in un’unica soluzione annuale: Spariscono le opzioni di pagamento rateizzato previste in alcune Regioni. Il bollo dovrà essere pagato tutto in una volta.
  2. Nuova scadenza personalizzata: La tassa andrà pagata entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello dell’immatricolazione. Nei successivi anni, il pagamento sarà sempre entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione. Esempio: immatricolazione a marzo → primo bollo da pagare entro il 30 aprile. Dal 2027 in poi, ogni anno a marzo.
  3. Possibile pagamento quadrimestrale: Le Regioni potranno introdurre un pagamento ogni 4 mesi, ma solo per categorie specifiche di veicoli.
  4. Addio scadenze fisse nazionali: Non ci saranno più le storiche scadenze di aprile, agosto e dicembre. Ogni veicolo nuovo seguirà una propria scadenza annuale.

Auto in fermo: bollo comunque dovuto

Fino a oggi, le auto sottoposte a fermo amministrativo fiscale erano esentate dal pagamento del bollo. Dal 2026 questa esenzione sarà eliminata: anche le auto bloccate per morosità o altre ragioni dovranno pagare la tassa.

La misura riguarda sia il fermo amministrativo (es. per violazioni gravi al Codice della Strada), sia il fermo fiscale (es. per cartelle esattoriali non pagate).

Auto Euro 4 ancora privilegiate (per ora)

Le tariffe attuali premiano ancora le auto Euro 4 ed Euro 5, con importi base tra i più bassi del sistema (2,58 €/kW). Una scelta che premia chi non può permettersi un’auto nuova, ma che va in contrasto con le politiche ambientali europee.

Esempio: un’auto Euro 4 del 2007 continua a pagare il minimo, come una Euro 6D di ultima generazione.

Nuove norme anti-elusione per le imprese

Stop alle sedi fittizie: dal 2026, le aziende dovranno pagare il bollo in base alla sede legale o a quella in cui si svolge realmente la gestione del parco auto. La norma punta a contrastare l’esterovestizione delle società di noleggio che scelgono sedi “convenienti” per pagare meno.

Altre novità operative

  • Nasce l’Anta: il nuovo Archivio nazionale delle tasse automobilistiche sarà gestito dal PRA. L’obiettivo è integrare i dati fiscali in un sistema unico nazionale, evitando doppioni, errori e rallentamenti.
  • Le Regioni si coordinano: se un pagamento del bollo viene erroneamente fatto alla Regione sbagliata, sarà compito delle Regioni trasferire automaticamente gli importi all’ente corretto, senza coinvolgere il contribuente.

Come verificare se sei soggetto a superbollo

Se possiedi un’auto di grossa cilindrata o vuoi verificare in quale classe Euro rientra il tuo veicolo, puoi richiedere una visura PRA direttamente online. In pochi minuti scoprirai:

  • Potenza effettiva in kW
  • Classe ambientale Euro
  • Eventuali fermi o ipoteche
  • Targa e dati proprietario

Su Pratiche.it, puoi ottenere tutto questo senza recarti allo sportello e con consegna rapida in formato digitale.

Le informazioni contenute nel blog sono fornite a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere o le procedure ufficiali delle autorità e degli enti pubblici. In nessun caso possono costituire la base per decisioni legali o amministrative, né sono da considerarsi definitive o esaustive riguardo le tematiche trattate. Si raccomanda di consultare sempre i siti ufficiali delle relative istituzioni per informazioni aggiornate e ufficiali. Pratiche.it e gli autori del blog declinano ogni responsabilità per eventuali inconvenienti o danni derivanti dall’uso delle informazioni qui presentate. L’uso delle informazioni fornite avviene sotto la piena responsabilità dell’utente.
Potrebbe interessarti